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Aspetti Normativi - Cenni su Piani Urbanistici

Controllo del Territorio da parte dello Stato
Lo stato, con l'ausilio dei suoi organi di controllo, disciplina gli interventi sul territorio, al fine di ottenere uno sviluppo ordinato delle opere da realizzare.

Tipologie di Pianificazione territoriale
I piani urbanistici si suddividono in diversi livelli gerarchici:
• P.T.e. PianiTerritoriali di Coordinamento
• P.R.G. Piani Regolatori Generali
• P.D.F. Programmi Di Fabbricazione
• Altri piani di indirizzo urbanistico (P.T.P. Piano Territoriale Paesistico; Piano dei Parchi)


1. Piani territoriali di coordinamento P.T.C.

Il P.T.C. è un piano che ha come obiettivo quello di programmare la pianificazione urbanistica degli enti locali (Regione, Provincia) Tale piano individua e separa le aree destinate ad insediamenti edilizi, residenziali, direzionali, industriali, agricoli, ecc.


2. P.R.G. Piani Regolatori Generali

Il P.R.G. disciplina le attività da svolgersi sul territorio comunale al fine di garantirne la funzione sociale ed assicurare la migliore composizione urbanistica oltre ad indicare la futura configurazione del territorio. Il P.R.G. è costituito da un Piano di Zonizzazzione e relative Norme di Attuazione.

Le zone si dividono in:
Zona A (Centro Storico)
Zona B (Zone di completamento)
Zona C (Zone di Espansione)
Zona D (Zone per Attività Industriali, Turi stiche e Commerciali)
Zona E (Zone destinate all'agricoltura)
Zone F (Zone destinate ai Servizi di Pubblico interesse "Opere Pubbliche")

Tali Zone sono riportate su Planimetrie che ne Inquadrano la posizione geografica e l'estensione. Per ogni Singo a Zona Il P.R.G. detta relativi vincoli da osserv (Norme di Attuazione)


3. Esempio di P.R.G.


4. P.d.F. Programmi Di Fabbricazione

Il P.d.E è un strumento di pianificazione urbanistica per t utti i comuni non obbligati a dotarsi del P.R.G. con lo scopo di assicurale un minimo di disciplina urbanistica.
Ha le stesse caranerisliche del P.R.G.
Per i comuni non dotati di strumenti urbanistici si applica l'art. 9 del T.U. dell'edilizia.

5. Altri piani di indirizzo urbanistico (P.T.P. Piano Territoriale Paesistico; Piano dei ParchI)

P.T.P. Piano Territoriale Paesistico
• Il P.T.P. è un piano s.owacomunale hanno lo scopo di disciplinare e salvaguarda re gli immobili aventi un valore estetico e tradizionale nonché di zone di notevole interesse ambientale al fine di proteggerle.
• L'organo preposto al controllo del P.T.P è la Sopra intendenza ai beni ambientali e architettonici.

Piano dei Parchi
• I Piani del Parchi è un pia no sovracomunale che regolamentano le aree protette: Parchi nazionali e regionali, riserve naturali, aree protette marine, ecc.
• Per I parchi nazionali tali piani sostituiscono ogni altro strumento urbanistico.

Aspetti Normativi - Procedimenti Autorizzativi

Permesso di Costruire:
il T.U. n. 380/2001 lo definisce come provvedimento legittimante le trasformazione urbanistiche ed edilizie

D.I.A. (Dichiarazione di Inizio Attività)
è una procedura semplificata per la rea lizzazione di opere di piccolo impatto, che non determinano cambi di volumetria

Comunicazione di Inizio Lavori
è una procedura che non richiede il preventivo assenso da parte degli Enti Pubblici

1. Dichiarazione di Inizio Attività

• Procedura semplificata per realizzare lavori che rientrano nelle seguenti categorie: Manutenzione straordinaria, Restauro e Risanamento conservativo, ecc.
• Serve l'assistenza di un professionista abilitato che consegna all'ufficio tecnico del comune il progetto dell'impianto FV e una relazione di asseverazione in cui il professionista verifica la conformità dell'opera con i Piani Urbanistici e leggi esistenti.
• I lavori possono iniziare 30 giorni dopo la presentazione della domanda se l'ufficio tecnico non richiede integrazioni. (silenzio assenso).
• Entro 3 anni dalla data di inizio lavori decadono gli effetti della D.l.A.

2. Cenni sul D.M. 19/02/2007 ai fini delle procedure autorizzative

• Il DM 19 FEB 2007 stabllisce i criteri e le modalità per incentivare la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.
• L'art. 5 comma 7 indica la D.I.A. per l'installazione di impianti FV come procedura autorizzativa.
• L'art. 5 comma 8 enuncia che Ngli impianti fotovoltaici di potenza non superiore ai 20 KW sono considerati impianti non industriali e conseguentemente non sono soggetti alla verifica ambienta le ..... sempreché non ubicati in aree protette."
• L'art. 5 comma 9 enuncia che "gli impianti fotovoltaici possono essere realizzati in aree classificare agricole dai vigenti piani regolatori senza la necessità di effettuare la' variazione di destinazione d'uso dei siti di ubicazione."


3. Cenni sul D. Lgs. n. 115 del 30/05/2008 art. 11

Il Decreto su citato ha l'obiettivo di snellire l'iter burocratico per l'ottenimento delle autorizzazioni ai fini delle installazioni di impianti fotovotlaici su tetti a falda. L'art. 11 cita quanto segue:

• L'installazione di impianti fotovolt aici ...... aderenti o int egrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione: e lo stesso orientamento della falda e I cui componenti non modificano la sagoma degli edirn:i stessl. . ..... sono considerati interventi di manutenzione ordinaria e non sono soggetti alla disciplina della Denuncia di Inizio Attività . .... 0 .0 qualora la superficie dell1mplanto non sia superiore il quella del tetto stesso. In tal caso .. ..... è sufficiente una comunicazione preventiva al Comune.

Di fatto questo decreto elimina il vincolo stabilito all'art.5 del DM 19/02/2007 che prevedeva per impianti su tetti a falda come unico procedimento autorizzativo la DIA.


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